martedì 6 maggio 2014

L'ITALIA POTREBBE AVERE OLTRE 1000 TONNELLATE D'ORO PRESSO LA FED DI NEW YORK

fednewyorkDi Ronan Manly - goldcore.com

La Banca centrale italiana, la Banca d'Italia, ha recentemente pubblicato un importante documento che riporta nel dettaglio i luoghi di stoccaggio e la composizione delle riserve d'oro del paese. Il documento conferma che l'oro italiano viene custodito all' interno di quattro differenti caveau, tre dei quali sono fuori dall' Italia.

Questo è un annuncio importante considerato che la Banca d'Italia è il terzo maggiore detentore ufficiale di oro nel mondo dopo gli Stati Uniti e la Germania. L'Italia detiene ufficialmente 2451,8 tonnellate d'oro, per un valore maggiore di 72 miliardi di € (circa 100 miliardi di $ statunitensi) ai correnti prezzi di mercato. [1] 

Nelle tre pagine di rapporto dettagliato (pubblicato solo in italiano) focalizzandosi solo sulle proprie riserve auree, la Banca d'Italia rivela che 1199,4 tonnellate, circa la metà del totale, viene custodita negli stessi caveau della Banca sotto la sede centrale di Palazzo Koch in Via Nazionale a Roma, mentre la quasi totalità della restante metà è conservata nei caveau della Federal Reserve Bank (FRB) di New York. Il rapporto afferma anche che delle quantità minori sono conservate dalla Bank of England (BoE) a Londra, e nei caveau della Swiss National Bank (SNB) a Berna, in Svizzera.
L'oro custodito a Roma 
Delle 1199,4 tonnellate consevate a Roma, 1195,3 sono sotto forma di lingotti d'oro, e le altre 4,1 tonnellate sotto forma di monete d'oro (871713 pezzi, c.d "oro monetato" n.d.t). Vi sono 95493 lingotti nei caveau di Roma, molti dei quali sono i classici a foma trapezoidale, tuttavia le riserve includono anche i lingotti a forma di mattone dell' US Assay Office (l'istituzione che verifica la purezza dei metalli preziosi negli Stati Uniti n.d.t) prodotti dall' US Assay Office, e un altro tipo di lingotti cui la Banca d'Italia fa riferimento come lingotti di tipo inglese dal caratteristico aspetto a "panetto".

Come le altre principali banche centrali europee, le riserve d'oro della Banca d'Italia vennero accumulate principalmente durante la fine degli anni '50 e all' inizio degli anni '60. Sebbene l'Italia fosse già un importante detentore ufficiale d'oro durante la prima metà del 20° secolo, possedeva solamente 402 tonnellate di oro nel periodo precedente al 1957.  Tuttavia, dal 1958 alla fine degli anni '60 le riserve d'oro del paese aumentarono quasi del 600% fino a superare le 2560 tonnellate nel 1970 [2]

Dal 1970, le riserve auree italiane sono rimaste abbastanza costanti, anche se talvolta una parte dell' oro è stata impiegata a vario titolo in transazioni finanziarie come garanzia per un prestito tedesco durante gli anni '70, e per i contributi al European Monetary Cooperation Fund (EMCF) (Fondo Europeo di Cooperazione Monetaria – Fecom. n.d.t.) e più recentemente alla Banca Centrale Europa (BCE).

La trasmissione RAI, la BIS e Berna  (BIS: Bank for International Settlements - Banca dei regolamenti Internazionali n.d.t)
Mentre il rapporto della Banca d'Italia sembra essere la prima conferma ufficiale scritta che documenta i precisi luoghi di stoccaggio delle sue riserve auree, i quattro luoghi di stoccaggio furono confermati precedentemente all' emittente televisiva RAI quando a un presentatore della RAI e alla sua troupe fu concesso di girare un reportage all' interno dei caveau della Banca a Roma.

Nella trasmissione RAI, durante una puntata di "Passaggio a Nord Ovest", il presentatore Alberto Angela afferma che oltre a Roma, l'oro italiano è custodito alla Federal Reserve Bank di New York, alla Bank of England a Londra, e alla Bank for International Settlements (BIS) in Svizzera. Il giornalista utilizza proprio le parole "Banca dei Regolamenti Internazionali".

Il collegamento alla BIS fu anche confermato nell' Agosto del 2009, quando il quotidiano italiano "la Repubblica" pubblicò un articolo sull'oro Italiano, affermando che era conservato a Roma, alla Federal Reserve di New York, nei caveau della Bank of England, e nei caveau della BIS a Basilea.

Questa apparente contraddizione, che vede da un lato la RAI e la Repubblica affermare entrambe che una parte dell' oro è conservato alla BIS in Svizzera, e dall' altro lato lo stesso documento della Banca d'Italia che asserisce che il suo oro in Svizzera sia custodito alla Swiss National Bank (SNB) a Berna, in realtà non è una contraddizione in quanto il BIS non ha propri impianti di stoccaggio di oro in Svizzera. La BIS si serve semplicemente dei caveau della SNB.

La BIS conferma questo fatto sul suo sito web, nella sezione “Foreign exchange and gold services” (cambi esteri e servizi legati all' oro n.d.t) dove si afferma che essa offre ai suoi clienti “la custodia e  i servizi di pagamento disponibili a Londra, Berna e New York”[3]. Il termine “loco” (utilizzato sul sito della BIS n.d.t) si riferisce ai luoghi di pagamento per le transazioni di metalli preziosi. 

Confermando che possiede oro depositato presso la Swiss National Bank, la Banca d'Italia ha anche inavvertitamente confermato che i caveau dell'oro della Swiss National Bank si trovano a Berna.

Nonostante ciò fosse generalmente noto, la SNB attualmente non conferma pubblicamente questo fatto e non va oltre l'affermazione che essa immagazzina il proprio oro “internamente e a livello internazionale” in località “decentralizzate”.[4]

Peraltro, il giornale Svizzero con sede a Berna “Der Bund” ha pubblicato un articolo nel 2008 che afferma che i depositi d'oro della SNB sono a Berna, precisamente sotto la (piazza) Bundesplatz, adiacente alla sede della SNB al n°1 di Bundesplatz. La SNB ha due sedi centrali, una a Berna, l'altra a Zurigo.

Dunque sembra che l'oro italiano in Svizzera sia depositato presso la BIS (sia come accantonamento che come deposito a vista) e che, allo stesso tempo, sia depositato a Berna nei caveau della SNB. Per questo motivo ciò che riportano la RAI e la Repubblica e il documento di Banca d'Italia sono verosimilmente concordi su tutto, poiché stanno semplicemente dicendo la stessa cosa, soltanto in modi diversi. Un' altra possibilità è che il deposito a vista alla BIS sia stato riconvertito in oro accantonato nei caveau della SNB in qualche momento successivo alla trasmissione RAI del 2010.
La ragione di questa confusione è dovuta al fatto che la Banca d'Italia non confermerà nessuno di questi dettagli riguardo al modo in cui è conservato il suo oro a Berna, ed ha già dichiarato che non possono aggiungere commenti in aggiunta a ciò che è stato pubblicato nel documento di Aprile.

Alcuni dei dettagli contenuti nel documento delle riserve aurea della Banca d'Italia sono stati confermati anche una settimana prima della sua pubblicazione, quando tre senatori italiani del partito politico di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle, e più precisamente, il tesoriere del partito Giuseppe Vacciano, Andrea Cioffi e Francesco Molinari, hanno visitato il caveau di Roma il 31 marzo 2014. 

La relazione dei senatori afferma che oltre alle 1.199,4 tonnellate di oro detenute a Roma, "il resto è in gran parte depositato presso la Federal Reserve", ma anche presso la Bank of England e presso “la Banca Centrale Svizzera” (che è la Swiss National Bank – SNB). I senatori hanno inoltre riferito che "Per motivi di riservatezza non ci hanno informato dell'esatta dimensione dei depositi nei diversi paesi". 

L'oro Italiano a New York

Allo stesso modo dell'esperienza dei senatori, il documento di Banca d'Italia non specifica quanto  oro Italiano sia detenuto a New York, Londra e Berna, al di là di stabilire che la maggior parte dell'oro che non è conservato a Roma, viene conservato a New York.
Tuttavia, il documento dichiara che "la maggior parte" dell'oro conservato all' estero è a New York, con "contingenti di dimensioni più piccole" che si trovano a Londra e Berna, quindi in sostanza ciò implica che le riserve di Londra e Berna non sono molto grandi.

Delle 1.252,4 tonnellate non a Roma, tecnicamente, la maggior parte di questa cifra è un qualsiasi numero più grande di 626,2 tonnellate. Quindi, con un semplice calcolo, vi sono almeno 626,2 tonnellate di oro italiano a New York. Ma dato che la "maggior parte" delle 1.252,4 tonnellate è a New York, come sottintende il documento della Banca, e che "la maggior parte del resto" che non si trova a Roma è a New York, come suggeriscono i commenti dei senatori, allora ci potrebbero essere in qualunque luogo tra le 1.000 tonnellate e 1.200 tonnellate di oro italiano nella FRB di New York.

In realtà, 522 tonnellate di questo oro italiano che fu accantonato presso la Federal Reserve di New York nel settembre del 1974 furono utilizzate come garanzia aurea per il prestito della Bundesbank all' Italia durante il primo prestito d'oro all'Italia tra il 1974 e il 1976. Questa garanzia è salita a 543 tonnellate tra il 1976 e il 1978.

Londra – La Banca d'Inghilterra
E' possibile utilizzando i dati storici e le registrazioni dei movimenti d'oro italiani stimare quanto sia grande, o quanto sia piccola, la quantità di oro italiano che potrebbe essere a Londra. 

Sembrerebbe che la Banca d'Italia non detenga grandi quantità di oro a Londra. Durante la fine degli anni '60, principalmente tra il 1966 e il 1968, la Banca d'Italia trasferì la maggior parte del proprio oro che era depositato presso la Banca d'Inghilterra nuovamente in Italia. Spedizioni regolari venivano esportate e consegnate nei caveau della Banca d'Italia a Roma e Milano. Dalla fine del 1969, la Banca d'Italia ha detenuto meno di 1.000 lingotti d'oro a Londra, o poco meno di 400 mila once (circa 12 tonnellate)

Pertanto, dal momento che le riserve auree italiane non si sono molto modificate nel totale dal 1969, sarebbe realistico supporre che le riserve auree della Banca d'Italia a Londra non siano cambiate molto dal 1969, a meno che l'oro sia stato spostato nuovamente a Londra (o restituito indietro a Londra) dopo il 1969. Ciò avrebbe senso solo se fosse stato spostato di nuovo a Londra per una ragione specifica in modo tale da consentire prestiti di oro italiano attraverso il mercato di Londra. I prestiti di oro sono iniziati realmente a Londra solo a metà degli anni '80, e non vi è alcuna testimonianza pubblica che vede gli italiani coinvolti in prestiti di oro a Londra.

Berna, Svizzera
I documenti storici della BIS indicano che non c'era alcuna quantità di oro italiano rimasto a Berna dopo la seconda guerra mondiale, per questo motivo qualunque sia l'ammontare italiano a Berna è stato accumulato dopo il 1946. 

E 'interessante notare che la Svezia e la Finlandia hanno entrambe recentemente pubblicato le sedi internazionali delle loro riserve auree, e hanno rivelato che solo piccole percentuali del loro oro  sono conservate nelle casse della SNB in Svizzera

Delle 125,7 tonnellate di riserve auree Svedesi, solo 2,8 tonnellate, cioè il 2,2%, è immagazzinato nei caveau della BNS [5]. Per quanto riguarda la Finlandia, solo il 7%, vale a dire 3,4 tonnellate delle sue 49 tonnellate di riserve auree sono immagazzinate presso la BNS in Svizzera [6].

Se questa fascia svedese-finlandese del 2-7% degli stanziamenti presso la BNS è stata applicata all'oro italiano che viene riferito essere fuori dall'Italia, si potrebbero calcolare tra le 25 tonnellate e le 87,6 tonnellate di oro italiano custodito nei caveau della BNS a Berna. Partendo dal presupposto che c'è molto poco oro italiano a Londra (400.000 once o circa 12 tonnellate), e solo una piccola allocazione a Berna, allora ci potrebbero essere quasi 1.200 tonnellate di oro italiano presso la Federal Reserve di New York. 

Controlli sull' oro e rimpatrio
La Banca d'Italia afferma nel suo documento sulle riserve auree che i revisori esterni verificano l'oro custodito a Roma ogni anno insieme ai revisori contabili interni della Banca. I revisori esterni controllano anche l'oro detenuto all'estero tramite certificati annuali emessi dalle banche centrali che fungono da depositarie. 

Questo appare molto simile al modo in cui sono state controllate le riserve d'oro tedesche conservate all'estero, ovvero che l'oro conservato all'estero non è fisicamente affatto controllato (anche se la Bundesbank ha descritto ultimamente in un modo abbastanza vago che il suo oro a New York è stato recentemente oggetto di revisione contabile da parte di alcuni dei propri rappresentanti designati).

Data la recente copertura mediatica molto diffusa dei progetti della Bundesbank tedesca per rimpatriare 300 tonnellate delle sue riserve auree dalla Federal Reserve di New York alla sede della Bundesbank a Francoforte, sarà interessante vedere se, col tempo, possa essere raggiunta una massa critica nell'opinione pubblica italiana o anche nell' opinione politica italiana che porterebbe la Banca d'Italia a sollevare una richiesta simile alla Federal Reserve. 

Il fatto che la prima parte di oro rimpatriata da New York dalla Bundesbank sia stato necessario fonderla e rifonderla nuovamente (suggerendo che erano lingotti di bassa qualità di monete), non ispira fiducia sul fatto che la Banca d'Italia non debba affrontare un problema simile se tentasse l'eventuale rimpatrio dell' oro da New York.
Submitted by Gold Core, Written by Ronan Manly

Fonte: www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-05-02/italy-may-have-over-1000-tonnes-gold-new-york-fed
2.05.2014
Traduzone per www.comedonchisciotte.org a cura di SURVIVAL


[1] Excluding the IMF, Italy is the world’s third largest official gold holder; including the IMF, Italy is the world’s fourth largest gold holder.
[2] Central Bank Gold Reserves, An Historical perspective since 1845, Timothy Green, Research Study No. 23, November 1999, WGC
[3] 
http://www.bis.org/banking/finserv.htm
[4] http://www.goldcore.com/goldcore_blog/swiss-gold-stored-“decentralised-locations”-–-snb-does-not-disclose-where
[5] http://www.thelocal.se/20131029/51064
[6] http://www.suomenpankki.fi/en/suomen_pankki/ajankohtaista/tiedotteet/pages/tiedote26_2013.aspx


Fonte: comedonchisciotte.net
 

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